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pochi artisti, veramente sensitivi e profondi, noi contiamo, degni di penetrare il valore della vita, e di interpretare un lavoro d’arte vera; Adelina Magnetti, che di recente s’è rivelata artista magnifica, e il Galloro che à qualità rare di attore intenso e spontaneo e la Del Giudice, artista insuperabile.

Ma tre attori non possono testimoniare dell’esistenza di una Compagnia completa, e i miei lavori sono condannati al silenzio, dal quale escono solo a quando a quando, fuggevolmente, apparendo nella assai modesta veste dell’ opuscolo a stampa.

Eppure a 16 anni io avevo trovato molte Compagnie siciliane che rappresentarono il mio Comparatico, scene di costumi siciliani, e il piccolo e semplice lavoro in un atto (questo per la storia) ebbe ottimo successo, e fece il giro di molti teatri di molte città di Sicilia.

Achille Torelli per il mio Dovere diceva: « Date retta ad un uomo che vi stima e vi vuol bene: avete tutto per essere un vero autore drammatico, e se riuscirete a voler meno i contrasti, avrete al tutto conseguito il posto che vi spetta. » Il « posto che mi spetta! » Com’è melanconico tutto questo, non è vero, illustre Maestro ed amico? Anche Roberto Bracco à voluto graziosamente esprimermi la sua bontà gentile: « Ho veramente ammirate le vostre spiccate facoltà sceniche. In tutti e due i bozzetti avete preferito lo scorcio, che è anche per me una delle più interessanti manifestazioni dell’arte teatrale. Lo scorcio è diffìcile e pericoloso, ed io amo le difficoltà e i pericoli. Vi faccio, dunque, i miei complimenti, e vi auguro il successo che meritate. »