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ATTO PRIMO
Gaetano – Grazie (siede, restando fermo in una posizione comica).
Felice (lo guarda, pausa) — (Chillo cancaro ’e guardaporta m’o cumbina sempe, sapete). Signore, avete sbagliato, non è quà, è all’ultimo piano.
Gaetano (senza muoversi) — Che cosa?
Felice — La fotografia.
Gaetano — Le aggia fa c’’a fotografia?
Felice — Voi vi volete fare il ritratto?
Gaetano — Niente affatto, io voglio parlare con voi.
Felice — E voi ve siete posto in posizione (imitandolo).
Gaetano — Ah! ò capito... Quella è graziosità che tengo io. Io sono tutto grazioso!
Felice — (Bello bè!) (siede).
Gaetano — Voi mo volete sapè io come mi chiamo, ma quando vi dico quello che so venuto a fare, che ve n’importa, che ve n’importa, che ve n’importa?
Felice — Voi se me lo volete dire bene, e se no che me n’importa, che me n’importa, che me n’importa.
Gaetano — Stamattina, è venuta una persona per affittarsi la vostra casa al 1° piano?
Felice — Sissignore, una certa Emma Carcioff, ballerina.
Gaetano — Per l’appunto, e l’è stato detto che il proprietario, non voleva fittarla a donne (marcato).
Felice — Sissignore, perchè cosi vuole mia moglie... capite...
Gaetano (approva muovendo la testa comicamente).
Felice — (Ma che tene ’a capa ch’’e molle?!).
Gaetano — Me lo sono immaginato, perchè forse, à inteso ballerina, e va trova che se crede. Ma sapete che ci sono l’eccezioni, ci sono le buone, e le cattive. Emma... è un angelo! Emma... è un fiore di virtù!
Felice (Pausa guardandolo) — (Ma che tene o mustaccio sotto e ncoppa?) Ma scusate, a questa Emma voi che le siete padre?
Gaetano — Padre? (ridendo comicamente). Uh! ’O padre?
Felice — E nun facite sta brutta faccia!
Gaetano — Sono uno che la voglio bene come una figlia, anze mo ve dico comm’a cunuscette : Un giorno, mentre camminavo per via Caracciolo...
Felice — Ah! voi là andate a passeggiare?
Gaetano — Sicuro, spesso, al giorno.
Felice — E là nce tira tutto quel vento?
Gaetano — Anzi, quando fa vento io là vado a passeggiare, mi fa tanto bene il vento.