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atto secondo
Amalia — Venite signore, venite con me. altrimenti, benchè donna, sarò capace di qualunque cosa! (d.d. si sente un forte rumore d'una quinta che cade, poi molte voci confuse e gridi).
Gaetano — Ch'è succiesso?
Felice (d.d.) — Ah! M'avite sciaccato!... M'avete menata na quinta ncape!
Amalia — (Che!! Mariteme!).
Direttore (d.d.) — Ma capite che sul palcoscenico non si può stare.
Pasquale (d.d.) — Avite visto che v’è succieso!
Felice (fuori con la fronte fasciata da un fazzoletto sporco di sangue) — Ah! Mamma mia! (vedendo Am.). (Muglierema!).
Direttore e Pasquale seguono Felice. (Direttore alle 4 comparse che escono dal palcoscenico con le lance abbassate) — Jate a fa ’o travestimento da mostri subeto, subeto (le comparse traversano la scena correndo).
Felice — Chille vanno a lanzà ciefere!
Direttore — Mo se prova a scena d’’a neve, speramme che ghiesse bona!
Pasquale — Direttò ’a vurria vedè.
Direttore — È impossibile, tu aje da sta lloco, e nun fa passà a nisciuno (via nel palcoscenico).
Amalia (tenendo pel braccio Gaetano) — Bravo, il Sig. Felice... per venire a trovare qualche ballerina, siete venuto sul palcoscenico, e siete stato sciaccato!
Felice — Io lo sapeva (dando un colpo sul cartoccio che à in mano Gaetano, facendo rompere la carta).
Gaetano — Ah!... Mannaggia chi v’allattato!... ’A fatto ascì tutt’a crema ’a fore (cerca di accomodarlo).
Felice (liccando) — Io lo sapeva che questo dicevate.
Gaetano — S’allicca pur’’e dete!
Felice — Ma v’ingannate o signora!...Io non sono venuto a trovare la ballerina, questo signore sa perchè sono venuto. Voi invece, va trova per chi siete venuta qua sopra.
Gaetano — Io nun saccio niente ’e l’arma vosta.
Amalia — Basta, signore venite con me (tirandolo).
Felice — Nonsignore, deve venire con me (tirandolo).
Amalia — Con me! (c. s. gridando).
Felice — Con me! (gridando).
Pasquale — Eh! Signori miei... Ma che ve credite che state mmiez’a strada?... Che me vulite fa pagà na multa?
Gaetano — Eh! Me pare che à ragione. Quà non si può