Paggena:A scarreca varrile ossia No bastone chiacchiarone.djvu/15

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P. Paol. Zitto, so li doje... e chella... mo vengo, (fugge dal fondo). Isin. Nè, vuje ne capite niente? La moglie me manna a chiammà depressa, e lo marito se piglia lo scemise e lo cappiello... ma che sarrà?.. Giul. Oh! Don Isidoro, voi... cosa fate col mio cappello in testa? Isid. (levandoselo di fretta) Ah! chillo lo marito vuosto s’ha pigliato., cioè ò uscito... Giul. E' uscito!? Isid. Cioè è uscito da sta cammera. ed è trasuto llà. Giul. Nello studio? Era arrabbiato?... Basta non gli date retta. Don Isidoro, io vi ho fatto pregare di passare da me, per un favore che dovete rendermi. Isid. Parlate signora... se posso eccomi, se non posso... Giul. Oh! è poca cosa. Voi siete amico dell’ impresario del teatro S.Carlo? Isid. Sicuro moltissimo. Giul. Io desidaro un palco, per la prima sera dell'opera nuova. Isid. Eh! sarà un poco difficile. Giul. E giusto per questo prego voi; via prendete il vostro cappello e andate a vedere s’è possibile. Isid. (Cioè scaruso pozz’j.) Ma vedete... Giul. Che cos'è. non volete favorirmi? Isid. Io vorrei... ma... Giul. Via andate e fatemi sapere il risultato. Dove avete messo il vostro cappello, siete venuto senza? Isid. No, signora, non so venuto scaruso, so rimasto scaruso... — Giul.E perchè? Isid. Pecche... lo marito vuosto se l’ha pigliato assieme co lo sciamise e... Giul. Ed è uscito?! — Isid. Credo. Giul. Mo l’ha fatta... ha ragione... ma lascialo venire... e voi pezzo di stocco glielo avete dato... Isid. Ma comme, stocco appriesso! Giul. E adesso come uscirete?... Aspettate, lui si ha preso il vostro soprabito e il cappello, e io vi darò il suo. (via). Isid. Quanto cchiù sto. cchiù non ne capisco niente.