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Principe, mentre chi vuol fare il ritratto dell’iniquità, bisogna servirsi di questi due originali.) (via.)

Pan Oh, me sento n’auto tanto. Amico io mo ringiovenesco pe lo piacere.

Ort. Ricordatevi Signor Pangrazio, che se io ebbi cuore da compiacervi, ne spero da voi il contracambio.

Pan. Fidate, e n’avè appaura. Riguardo a lo si Raimunilo l’essiliammo adderittura da sto Paese, riguardo de te sposare la Pupilla, se sole dicere ca co lo tienipo, e co la paglia s’ammaturano le nespole.

Ort. Vi dico la verità che l’idea di sposarmi la pupilla fa scordarmi d’ogni delitto, ed i rimorsi spariscono.

Pan. Amico, na mogliera figliola a no viecchio, si mbe fosse no dottore nce farria scordare pure lo be a bà.

Ort. Giacchè la sorte si poggia sempre sull’alto, non ricusiamo di salirvi per questi scalini pericolosi.

Pan. Pe me ntanto ne saglio si mbe m’avesse da rompere la noce de lo cuolo. Si Ortenzio, sarrimme contente.

Ort. Così spero ancor io.