Pul. Addavero?
Lun. Cosi vero non fosse.
Pul. Ah Viecchie canaglia. Lassamnelle ire a trovare quanto le faccio na cancariata pedono.
Lun. Dove vuoi andare, sei pazzo… Sa il Cielo il dolore ch’io provo… Na bisogna… che tu ti adatti a morire (piangendo.)
Pul. Lunà tu mo m’affrigge chiù de chello che sto afflitto. E non chiagnere, famme sto piacere.
Lun. Ma come non devo piangere, se l’ora e passata, ed io devo adenpire alla mia obligazione.
Pul. Sa che buò fà. A la morte se sole dicere che non nce renmedio.
Lun. Consigliami cosa dovrei fare.
Pul. Va le trova, e dille che io non steva commodo de morì, e me so ritirato alla casa mia. Va bene?
Lun. No, che non va bene, no, che non va bene. Senti quà l’ordine ricevuto: «Il Bargello Lunardo eseguirà con la maggior sollecitudine, e senza publicità la morte di Pulcinella confesso reo dell’omicidio, ed assassinio del Signor Florindo, ponendolo in un sacco, e gettan-