Paggena:Altavilla - A cchi dice cchiù ppallune.djvu/12

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CiHLUCCftO con paletot deir anzidetto tessuto, e detti, indi Menichiello e Giacinto.

Car. (dal di dentro) È permesso?

Mon. (incontrandolo) Oh! ben venga, favorite »

io profitto della bontà del signor cavaliere. Accomodatevi, accomodatevi^ Monsieur Manesill è buon servo della famiglia, e possa arbitrarmi a tal9 invito.

Cav. Sì, sì, signore; dateci l’onóre di assaggiare un bicchierino. (versandolo)

Car. [ sedendo a tavola dice sottovoce) (Ne, Monzù Panesiglio? mme faje assetta a ttavola! io so scarparo, so benuto cca pe ppiglià st’ accunto naovo...)

Mon. (Taci 9 ti credobo un signore, seguita la finzione, poi ti dirò...)

Ant. Con chi abbiamo 1’ onore di parlare?

Mon. Con un cavalier parigino.

Cav. (inchinandosi) Monsiè, sge te me compliman...

Car. Oh! (inchinandosi similmente)

Mon. (sottovoce) (Rispondi in francese.)

Car. (Io non ne màzzeco!)

Mon. (Alons!. (suggerendo) Uì, uì.)

Car. (confìsso) Uì, uì.

Gel. (con cortesia) Abbiamo 'il piacere di fare la vostra conoscenza.

Car. (inchinandosi alla stessa) Uì, monsiù.

Cav. (tra sè) (Misericordia!) Se vi occorre cosa...

Car. (al cavaliere) Mersì, madam.

Ant. (al cav.) (Mi congratulo l siete diventato madama!)