— acche... Ab! ffemmenacattiva! afa sparirestenoscenle 1 Non ce tuo dà niente?.imn ce lo ddà: ma nginriarce, avvelirce de sta numera! ah T ca tome scannar ria io stesso! (abbandonandosi sulla sedia)
Mar. (avvicinandoti) Frale mio!....
Pul. Che ssuccedò?
Lor. Giacinto, che vuol dir tanta collera?
Gia. (a Lor.) V'aggio contato diato là disgrazia. e la sventura che nce perseguita? leggile, leggile mo vuje stesso si. aggio ragione de m’abbelenà de sta ma nera. (gii consegna. la lettera)
Lor. (legge) c Signore, vi scrivo- per 1’ ultima c volta. Vostro padre nouè in Napoli peraft fari d' importanza (io conte suo segreta « r\o t.,. (a Gia.) «b~Mo scrìbente è il se» grétarie, quel seggetta di eui f oco fa mi avete descritto le perfezioni?
Gia. Sissignore, leggìi’ appresso.
L«r. c Game segretario rono' nel dovere di pale»
< torvi le sue disposizioni. L’obbligo pater» c ntt par che siasi esaurito verso di voi; egli,
« abbenchè teol#no< y vi ha dato sussistenza « pel corso di t& annit Sapete bene che la r vostra estinta genitrice,povera donniccuio^
<r la,ebbe fortuna di essere compagna del sic gnor barone, ma non recogli veruna dote;: a per cui tutto ciò. che possiede vostro padre « è semplice frutto de’suoi sudori. Oggi eor a trambi siete di maggior età, e capaci di ' « procurarvi il proprio sostentamento, doc vendo la sua sacrosanta cura- impiegarsi t per l’educazione del piceelo figlio d> se>
« condo letto. La vostramadrigna Errichetta
’ Belfiore.., (net legger ovetto nome si sor»