B’r. IJiteaordiharonecomeUwto J
Fui. 4S& / eoo una condizione, che nói per essere barooeavite «pagalo, maio so iato barone e MQ0 venio.
Zer. (piano & Pui.) (<Ihe4ici H’ Aerate,!)
Pul. (<r ’.)(/Pozzo dicere che Jhoera Iptfuàitefo de «mina; lassarne attonnàno pallone, che. maiale ne’ è.)
Bar. (a Pul.) Ab., ah, ah, siete’ un barone jpollo brutto! Pul. Non peegiudicanno la vostra bellezza Che mme parile justo Marcoffo dinto a la Luna Lor. Ah, ah, ah!
Emg. Papa, sapete ch’ è un gran bello zio, ed ho desiderio.di baciargli là maoo?
Lor. Si, cara creatura, vieni qua, dammi cento baci: tu sei il piccolo baroncratL?
Bug. Sì, caro zio tio anche vi vorrò del bene.
Lor. Grazioso davvero! (a Puf.) Amico, che te ne pare?,
Pul. Grazioso! è un bello buroncino figlio de sto casciabanco (indicar il barone) e di questa poltrona. (indica Err.)
Err.'(con tuono imperioso \ Arrogante! ardite di chia marini poltrona I sapete che sono la baronessa?
Pul. (contraffacendola) E adesso la signora baronessa, meriterebbe una^erepessa Jifacde alla sua.sguessa! Io vi ho detto poltrona cioè séggia imbottita, perchè state tnbouttabjfcstantemente di chiattezza mposeindtòria; e questo è servito per distaccarmi dal cassabaneo qui presente e accettante: ho creduto di farvi tfn onore, del resto poi’ fatelo pagato t
o pagherò io ch’ è lo stesso. ^
Lor. Cara lamia nipote nei’ gli badare^Ir sCher