Paggena:Altavilla - Duje figlie gruosse e uno piccerillo.djvu/47

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Ans. (soddisfatto) (Ah! mo te darria no vaso a ppezzecbillo!)

Err. Ma quali accenti son questi? che significa l’ oppressione... idoveri di padre...

Hai. (tra sè) (Diamine!!!)

Bar. Caro parente sei troppo accensibile!

Pul. (con tuono imperioso) Ed ha ragione; che creanza è la vostra? Sono stato io e nel giungere in Napoli, subito mi sono applicato ad abbracciare la coda ad un mio conosciuto fratello, gii ho mostrato tutto 1’ effetto delle mie condoglianze, e non curando di esterniGare i miei semicùpi ad una conosciuta vajassa, sono corso là nel tetto ove respirai il primo respiro della respirazione, e tra i miei complimenti tra le sue carezze, nclavimmo fatto na cauciàta accossi ccarnale, che ancora è in dibattimento la parte settentrionale.

Bar. Calci, con chi?

Pul. Con mio fratello.

Bar. E chi è vostro fratello?

Pul. No ciuccio chiù bello de ussignoria.

Lor, Zitto amico, ora non è tempo di scherzi. È servito per far conoscere che la mia venuta in questa casa, non ha avuto altro scopo se non quello di riveder mia nipote;del resto io non ho bisogno di nessuno.

Bar. Ma voi avete un carattere troppo sulfureo.

Lor. Barone caro, così è: questo è il mio debole, son franco, e la dico come la sento.

Err. E necessario per altro di far conoscere a mio zio, che io non ho preteso mai di mancare ai miei doveri di nipote,e se la fortuna mi ha accordato uno stato luminoso...

Pul. Luminoso! che andate allummanno li larapin