eia la caasela ordinaria pe mme, e la straor dinaria pe chili* auto.
Gae. (con vezzo) Ah! comme site frabbulto.
Pul. E voi quanto siete petriazzante.
Gae. Chillo naso è no peparuolo p’ arrostere, ma a chesta faccia non desdice.
Pul. E lo naso vuosto è peparuolo pe friere, ma 4 chella ncornatura manco sconnette.
SCENA VI.
D. Girolamo, e detti.
Gir. (Buona! qui si tratta di un colloquio amoroso 1)
Gae. Ve dico la verità, avite na grazia che ncanta.
Pul. E buje co sta faccia oltrepassate la simpatia de Venere allorquando faceva i piatti nella cucina di Mercurio; voi siete un fiore di Primmavera, site no... figlia tu si bella dinto a li muoffe de mammeta!
Gir. (facendosi avanti) Seguitate, seguitate a divertirvi.
Pul. Eh! Questo è lo zotico comme t* aggio ditto che s'è trovato nel caso ditsmoccolare.
Gir. Come!
Pul. (voltandosi attorno) Ma statte allegramente, non ee sta niscinno cchiù, è smicciato la sola cannela ordinaria.
Gir. Signora cameriera, voglio sapere se è conveniente che una ragazza addetta a servire debba. perdere il tempo a ciarlare con questo e con quello.
Pul. Con questo e con quello! dunque c' è anche io straordinario.
Gae. Scusate, se diceva...