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Gia. Avite ragione, avite tuorto, vuje che mmalora volite Y
Bar. A proposito, a proposito: volete voi vedere una novità? guardate, ecco un figurino siii capelli all’ ultima moda. (lo mostra ad Alea, ed il Contino)
Con. Mi sembra un selvaggio!
Ale. Vedite che lampione qualificato (
Con. Questi tali dalie amabili signorine sono chiamati teste di scimiotti.
Ale. Zitto zitto co li teste ca s’offenne D. Giannattasio. Tè, vide si non tene la capo de cevettola. | Ah! ah! ah!
Gia. si alza per litigarsi con Alessio) Nzoran)a t’aje puosto ncapo de zucarme il zucabile fitto fitto.
Cic. No» vecimentate, assettateve.
Gia. (gridando) Tu che cancaro vuò da me?
Cic. Non ve cimentate, vuje site viecchio.
Gia. Voglio parlà, bonora!
Con. Via, D. Alessio, questo signore esige rispetto.
Ale. Già, già, capisco, come alletterato. jGia. Alletterato! letterato. Auh! vi lo denaro a chi protegge! oh tempora l
Cic. 0 morola!
Gia. Tu quà morola e ceuze ànnevate! O mores. Ci. E morele è chiù ben detto.
Gia. L’ha trovato dinto a la crusca de Porta Nolana.
Con. D. Alessio, badate che l’amico ve le canta, Ah, ah, ahH egli è seguace di Apollo,