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Ale. Corpo di un pane al burro! vostro figlio capace...
Gir. Mio figlio... oh Cielo/.. io soccombo (quasi per cadere in deliquio).
Ale. Qua qua mozzecate sta sciarlantina. v Gir, No do, un poco di liquore anodino.
Ale. Che medicine, questa è bastante.
Gir. (mangiandone un pezzettino) Si, avete ragione, mi sento sollevalo.
Ale. Mi dispiace del vostro disorganizzan^ento. II Contino Spinace questa sera v* invita ad una gran cena che sarà data in Pausillippolo. Nella tavola scampeggerà Y intero forno dì Ponticelli... il pane di Madamigella sarà 1’ ornamento maggiore. Gir- Mi dispiaoe di non potervi intervenire... la mia circostanza non permette di... ah! son pur disgraziato!
Ale. (guardando a dritta) Ob! vietoe vostro figlio.
Gir. La sua vista mi fa spavento 1 allontanatevi un momento, bisogna interrogarlo con qualohe delicatezza.
Ale. Vi servo subito. (entra in una stanza a Sinistra)
SCENA Vi,
Gennarino figlio, e detto.
G.fi. Papà? dov* è andata Madamigella?
Gir. Venite qua,. venite qua; prendete quella sedia e sedete.
G.fi. Perchè?
Gir. Ziito,,sedetè. (Gen. siede) (Cerchiamo di