ci guarda oon attenzione. (ìndica coir cechio Oronzio) Sì(8i, mio buon giovane!., (a Rob.) Ta bai ll cuore inceppatissimo, e questa è malattia provvedente da fortissima in* digestione, per cui essendosi sdegnat’i rognoni, ti portano- un’irritazione negrinteriori, e precisamente nell’intestino cono. Rob. Intestino cono!
Pul. Ossia il tubo maestro.
Oro. (ira tè.) (Commeparlano bene:! che professoroni!) Signore. (,saluta umilmente Luigi)
Lui. Pazientate un tantino. (à Rob.) Ecco, ecco l’unico antitodo; (cava una cartolina delia testè descritta polvere) l’unico specifico die guarisce l’interno, l’esterno, il presente, passato e futuro.
Rob. Grazie, amabilissimo... (per prender ìa car* Una, trien trattenuto da Puleinetta)
Pul. Un momento: questa è polvere formata da una pianta Indiana raccolta nelie Calabrie di Portogallo: essa è venuta col vapore ed ogni acino sta lS cariini, per cui...
Lui. Oibò, per giovare al nostro simile si sacrili* ca per fino l’interesse: Questa prima cairtina vi si dona gratis. ’
Oro. (tra sè) (Dà li medicamiente grattò! e cobi lo lassa? ecco il medico opportuno per la casa mia.)
Rob. Ma è poi certo che resterò guarito?
Lui. Da galantuomo d’onore.
Rob. Un medico primario mi ha detto...
Lui. Medico!!! bah!!! Il medico si suol dire che medica con la morte. Io non mi servo d’altro se non che di erba naturale: questi tali si uniformano al rancidissimo detto d’Ippocrate — Aro longa vita brevis; experimentum pericolosum; judicium difficile, ec.