SCENA IL*
Pangrazio dalla sua abitazione e detti.
Pan. (tra se) l’Lo Sole se nn’è tir asu to e la malaiiQ è ccessata; dimane la nervatura torna a rritirarse, e sparagno de ire a la Concordia.)
Rob. D. Pangrazio?..
Lui. Oh portento della mia polvereJ voi siete al» riattato rimesso? ma se la nostra.fama è conosciuta.
Pul. E abbiamo fatto fallire diversi trattosi.
Rob. Benissimo, io me ne congratulo; l’anzidetta polvere dunque?.. 1
Lui. Fir da lui presa...
Pan. Già, e nzieme co lo ssale inglese de fraterno, è stata jettata abbascio.
.......
Pan. Amici miei, non lo facile sapè a unisci uno,, vuje site duje ciucce vestale; vecrediveve che io stèva malato e la mia è stata tutta finzione.
Lui. Finzione!
Pul.
Rob. Signdr Luigi, che ne dite?
Lui. Addio professione..,,
Pul. Siente a mrpe. Meitiminoce a ffa li. saponari ch’è mmeglio.
Lui. (a Pan.) Ma perchè dunque?..
Pan. Eccovi in pochi arcanti il riassunto, de no guappo fatticiello. Fraterno stammatina mme voleva fa ire a lo magazzeno; io mi trovava nel caso fortunatissimo di avere,come tuttora