’ pB li minane mgje. ( via furente pel luogo indicato )
Lui. OJi! che ho fatto I ho denunciato il mio padrino senza volerlo.... miserarne! (bussala porla del gabinetto e chiama premurosamente) Signor Rodrigo... padrino mio... signor Rodrigo...
S C E N A XV.:
Lisetta e delta, Rodrigo, in ultimo Giuseppe.
Lis. Che dbs’ è? chichìama li signor Rodrigo?
Lui. Sono io; hopreciid bisogno di parlare con
Lui.
Lis. Ora non è possibile, uscite. ■, ’
Lui. Ma no, ma no..
Lis. Ma si, ma sì: uscite uscite.
Lui. ( s’avvia dicendo fra sè.) (Giacché sono scacciata senza rivederlo, lo farò avvertire del perioolo che lo minaccia dal servo Antonino. )(via) ■ ’
Lis. Non; comprendo; Io chiamava premurosa. mente senza esigerne risposta: (guarda nella tòppa ) che f dorafé! ( chiama a voce alta), Signor Rodrigo; (fa forza’s’apre fu. scio edosservasi Jìodrigo disteso su cP un divano che,dorme. Lisetta ripete ) Signor Rodrigo, signor Rodrigo.
Rod. ( destandosi ) Chi... chi... ah! siete voi
■ madama Lisetta?
Lis. Cos’ è? stavate sognando
Rod. Sì; (.recandosi innanzi) sognava che voi eravate vicino a me e dicevate con voce incantevole e con tuono dolcissimo, che no»