Paggena:Altavilla - Li ttre epoche.djvu/6

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Car. Te pozza secca la lengua! fallito Io ma* gazzino de Carlotta Cerasella!

Lis. Tanto è signora mia. Date occhio alla mi* riade de1 magazzini di mode, ed osservate come ogni speculatore studia per acquistare avventori; voi in vece, praticando ogni mezzo per scacciarne...

Car. Io non aggio da dà cunto a tte de l’operazinne meje, signora dottoressa...

rJlf. ( tra sè ) ( Non finisce per ora questo litigio! )

Car. E n’ auta vota che t* avanze a ddicere sti pparole, te donco no soliennissimo schiaffo, capisce?

’Lis. ( minacciando ) Oh! oh 1 siete troppo ardita; ora m’ obbligate a metter fuori altro linguaggio, e...

Car. Che, che, che, che! a mme se minacciaf

Alf. ( c. s. ) ( Eccoci al grazioso azzuffo: caro

ftornale io ti congedo.) ignora, non alzate la voce, e se credete (F avanzare oltraggi, assicuratevi pure che io non vi tollero, e so rispondervi come va fatto.

Car. E già; co na ciantella che mie vuo sperà?

Lis. Ah superba douniccuiold!

Car. A mme ronnicciuola 1 me ne darraje cunto:

Lis. Che conto e conto....,io mi vergogno di competere con una feminuccia arricchita dal caso I. » io ho avuto l’onore d’essere stata ai più vistosi magazzini di mode, ed ora tutta la mia obbligazione la professo al signor Giuseppe il ferraro ehe volle piazzarmi presso di voi... signora mia garbata,

Car. Qoanlo annore haje potuto ricevere.

Lis. ( gridando ) Eb! vergognati, vergognati di aver tanta superbia!