go s’era annegato. Figurate: ohe buò torna cchKr a la pòteca; aggio avuto paura de la justiiia, e dda no mese vaco fujenno pe Stì ccampagne,.. Io sonco nuocente, ma comme provarlo? tJio. Che posso fare io per te?
Gtu. Àggio visto là forca che bà rópnianno pe sti contuorne, none’è no minuto da perdere... annascunneme a quacche parte, o so pper* ditto.
Gw. Nasconderti! e dove? nelle proprie tenute del morto Rodrigo!
Lm* ( dal di dentro )Zio Giovanni.
~Giu. (atterrito) Luigia,la commarella de lomuorlo! annascunneme bonora...
Giù. Qua» qua. (indicandogli la porta che mena al forno) Mettiti ^dietro le fòscine.
Giù. Aggio capito; portarne quaccosa de magna caio mo®’ abbocco da la famiqa! (entra) Gto: ( chiude la parta senza toglierne la chiave)
. Mancava questa sorpresa,per maggiormente imbarazzarmi.
SCENA III.
Luigia., quindi Rodbigo e Pulcinella
r *
Lui. Arrivano Pulcinella o Giacomo.
Gio.. ( incontrandoli ) Vi siete fiuahqente compiaciuti di ritornare?
Rod.. (con abitò da villano, e senza baffi pretenta
•,.. il carattere d un uomo trivialittimo) Ab!
sono stanco! ( èiede)
Pul. Sto siracquo io pure ( c. S. )
Gio. Volete na caffè?
Pul. ’Amerei piuttosto una zappa di carnacotta. .Gio, AIIous! alzatevi screaozati!... signora Lui*