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S C E N A IX.

Luigia, quindi Pangrazio, Alfredo, Giudice e detti.

Lui. Caro mio padrino... quanto sodo contenta che l’avete diseredati.

Rod. Luigia!.. ( guardandola con occhio minaccevole)

Lttf. Prendete nna parte del vostro danaro,fuggite, salvatevi., io vi manderò il resto...

Rod. Come! io ti do la mia fortuna, e tu vuoi ridarmela?.. ma che? m* aleresti forse?

Lui. Sì, quanto me atessa.

Rod. Tu m’amil.. ah! quanto è betta resistenza., sembrami rinascere!..

Lui. Se alcuno vi ascoltasse.. ohf( avvedendosi di Pulcinella ) tu!..

, Pul. No., no.. Tacite io fatto vuósto senza sogge* zi one...

Pan. ( dal di dentro a voce alta) Io voglio vedè chi è sto cafonciello che ncia mannato a ddicere... ( nel comparire cogli altri subitaneomenie, s’ incontrano con Rodrigo )

j Che!» Rodrigo!!!

Rod. \ Sono scoverto! )

Pul. Lo muorto risuscitato!

Giù. Signore, voi!

Pan. E non si mmuorto!

Rod. Son vivo, son vivo per colmavi d’ingiurie!

■Puf. ( fuori di sè per la gioia) Uh cche bella cosa! uh cche bella cosa! ( baciando la mano a Rodrigo) vuje site vivo... oh Ccielo te ringrazio! ( a Pangrazio ed Alfredo) và, jateve a ppiglià l’eredità mo.