Pul. Uh! Luisella mia, (apre) (rase.
Luis (mettendo fuori la sola testa) No., non coQvene de trattener me ccà; lo tutore mio poco primmoè ascialo,e noti potenaoda sule a ssule fa no discurzo de I’ affare nuoste, io t’ aggio fatto sta lettera che t’ apre tutto lo core mio (si conduce per poco innanzi.)
Pul. Brava brava! e io te nn aggio fatta n’auia che t’ apre lo core mio, lo fegato, ia stigliola, et omnia genera cambanaroruiti. (la prende sul tavolino.)
Luis Tiene ccà, lieggela bona e:., (nel punto che gliela consegna viene sorpresa da Già. cintot ed ella soggiunge tra sè tramortita) (lo tutore)!
Pul. (c. s) (Oh!!! mo accommenzo a nfroità la dote primma de darle la mano de sposo.)
Giac (con amaro sorriso dice a Luisella) Si serva pure., anzi.. (toglie dalle mani di lei il foglio e lo consegna a Pulcinella) favorite.
Pul. Sta bene impiegato.
Giac Signora pupilla rispettabilissima: nón credeva mai di trovarvi così sfrontata dopo quattro anni di mia assenza da Napoli pei’ esercitar fuori lo smercio di grasso lucido... ev’ viva! la Signora Rosa locandiera, a cui foste affidata con un mensile appannaggio, ha saputo bene istruirvi!.. briccona! credevate che il vostro tutore, secondo il solito, fosse uscito alla prim’ ora dei giorno, per andare a bere il suo caffè... ma no, ma no; il vostro Giacinto si è nascosto dietro 1 armadio e ha colta sul fatto