meato di riconoscenza voi baciavate la mano a I^i.-.ab ah ahi,..tutt’ altro, tutt’altro caro mio; la forosella vi sta a cuòre e... (con impeto) i#o questo momento lo saprà mio marito e voi subito fuori.
Pul. (intimorito) (Nou bogli^ 1q Cielo, si è be nuto lo taveruaro a Foggia sò fritto.) None, none...che se io esco da sta sò bislo da jjerzcma che fuorze me va trovaotjo per uiìn teria impuzzatoria, e sarò carcerato.
Leo. Carceralo per materia imppxsatoria! ohe significa questo vocabolo impuzzatorio Y per debiti flpr^e?
Pul. Gnorsi/ (fra (dicimmo comme vò ess^.)
Leo. Peggio qhe n^ai! e si può tollerare iu nostra cpsa fuggiasco chp..,fuori, fuori gignor njip.
Pul. Ah! yifpQfQ...il primo sentimento che dove distipcu^rè il vostro presentimelo, £ l’àecoglimeolo di uno che sta in pericolo col càrqassamento: voi siete nobile, cresciuta nella più educata maodra che si possa immaginare...non rnè facite asci pe ogge da sta qasa ve lo qercp in arftà (inginocchiandosi ai piedi di tqi) voi mi subissate in un subis$os,o subisso.
scjsna y«.
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Bar<mCi\nQ, poi Tammaro, quindi Macario, in seguito Lucrezw, Girolamo, Michelina ea in ultimo Barónci^o e Iconilda: tyAti a concerto. ^
Baro. (osservando Pulcinella resta nel fondo