De’ miei gk$ni er’ il mattiao Di mia vita eri la stella Ma quel tuo gentil sembiante, Quel visetto lusinghiero... Crudo, fìnto e menzogniero, In un punto si mostrò. a v Il tradimento orribile À me si fè palese Assisa io stesso viditi Là, nel caffè francese; Per cui rinunzia a’ palpiti. Del puro e grato amor! Donna crudel! t’abbomino, Ti scaccio dal mio cor.,
Nor. E bravo D. Trambellino! (tra sè) (Chesta è aria pe là signora Sbriffia!..) Che bella voce che tlenite...
Tra. Grazie.
Emi. (Oh che schiattiglia! nnaote all’uoochie mieje... (guardando minacciósa Trambellino, che sottocchio osserva i suoi moPimenti) Ma mme la scunte, te do pparola che mme la scunte!) (entra)
Tra. (con piena soddisfazione) Trionfo!
Nor. Evviva chillo signorino, sempe aggraziato! (entra)
Car. (a Tra.) Vedete come le belle vi applau dono?
Tra. (fuori disè) D. Carlo, non mi parlate, paragonatemi piuttosto ad un mattò provvisorio coir attenzione di destino I (entra)
Car. Ha detto una precisa verità; (a Ros.) è un matto dichiarato; dico bene signora?
Uscite qui fuori; onoratemi di un vostro accento.
Ros. Quanto piacere potria avè, ma scusatene, papà non ce sta; non con vene...