Paggena:Altavilla - Lo salone francese.djvu/33

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Pul. (dirigendo le sue parole alla gentaglài^ che apre le porte per guardarlo con derisione) E ancora mme volite apprettà? ma lo ssapke cca io so de carne e non de cera, e ve pózzo piglià a scerevec chiuhe: oh Sonora sa, se credono che io so un essere animalo, mentre che io sono animosamente inanimata.

Tutti. Ah, ah, ahi

Fed. Carlino -, darle la corda a madama, e rendetela visibile al pubblico. (Carlino esegue, e girando il busto alla parte della strada, lo nasconde all’ occhio dallo spettatore che in sua vece osserva uno specchio)

Pul. Sè, mmece de madama è comparso po specchio; che ingegnosissima bestialità!

Voci (di dentro) La statua... la statua...

— Comme sta bella pettinata

— È pettinatura alla misce-mtece.

Pu. No alla frusta-frusta, nce voleva pure la moda misciatoria.

Fed. lu somma cosa vuoi?

Pul. (dice a Carlino con grazia) Ohe «avimmo da fà? sto povero.bardaselo. (indica Federico) sta a spasso; 4o volimmo situa? Ebbene: venite <al mio magazzino Francese che entrerete per giovane di 3. classe coir attenzione di destino.

Fed. Ah, alt, ahi

Car. ’(a Fed.) Che vi ho detto? (a Pul.) Ma tu devi essere ammesso al suo magazzino:

Pul. 0 isso a lo magazzino mio, o io a lo sujo, la stessa cosa è.

Fed. Ah, ali, ah! sei grazioso! A chi hai servito?