ATTO TERZO
£ a mera decente con due porte a dritta e sinistra, § due finestrini al d» sopra di esse. Altra in fondo; molino con lami a sedie,
SCENA I.
Prosdocima, Giannuu, e Luigia.
Pro. (uscendo dalla porla a dritta, con fàzzolettone sopra per aversi misurato P abito) Bravo 1 bravo monzà Sanceoella! mm’ha fervuta comme voleva io. Haje visto nepote mia comme mme sta accuoncio chillo vestilo? ma comme! a (farmelo corpettino tal’ è quale la statua; a non mancarce niente! Sta sera, sa che nnovità farraggio a lo sposalizio, vedennome vestuta accosti capricciosa? (aLuigia) Va bella mia, e ringraziarne lo principale; dincello che lo vestito va no. pemriello, dimane passo io da Uà, Ile pago la fattura, e te do porzi lo rialo a ite.
Lui. Uh! a pproposito; nce manca na piccola cosa a lo manicopcino; mme date lo pormesso, 1l’ acconcio cca?
Pro. Sì, sì, siervete. (entra Luigia a dritta)