SCENA V.
Odorisi in distanza le voci della gentaglia per Varrivo di Catiello Pappamosca, quindi comparisce Mahianna.
Voc. Eh! eh! evviva lo sposo! evviva la siè Porzia!
Ros. Poverella a mme!!
Tult. Ch’èslato?
Ros. Arriva lo sposo che mme vo dà mamma.
Pul. (con eccessivo fUrore) Lo sposo! comme! nce sta chi mme vò levàlamano toja? ah! ssadgue de no cetrulo mbarzamato! io lo voglio... (per incontrarlo)
Cri. (trattenendolo) Aspetta.
Pul. Niente: tenco no pretennente de sti bell’ uocchie! è deciso; o isso accide a mme, o io so atìciso da isso. (via furente)
Cri. Aspetta, aspetta, (.lo siegue)
Car. (sottovoce e con rapidità) Amata mia Rosina.
Ros. Tesoro mio! lo nomme vuosto?
Car. Carlo.
Mar. (dalla sua locanda) (Che vuol dir tale schiamazzo? che! Rosina è in segreto colloquio con Carlo?) (mette l’orecchio per a. scottare it loro dialogo)
Ros. Tutto va buono; ma chi protegge ramnwre nuosto? citi nciajuta? chi, porta sta varca a ppuorto?
Mar. (si reca innanzi e dice con tutto cuore) lo, io, amatissima commarella. E ti dico sinceramente che questo giovane è mio compaesano, che i suoi costumi sono adorabili, e che