Gen. e Gio. (dicono a’ rispettivi giovani) AlIucca te, attaccate
Lib. Cca non s’accosta nisciuno!,
Pas. Lo state vedenno, sì o no?
Gen. (sottovoce) (Avascia lo prezzo, vedimmo, se rompessero li ggamme.)
Lib. (c. s.) Lo gelato no cchiù quatto grana 9 tre grana, tre grana.
Pas. (c. s.) Na dicincp, na dicinca. (odonsi di dentro i gridi della gentaglia, quindi si ode la voce d’ un venditore che dice: Magnate, no gelato no rano. -Con si. mite avviso si presenta il sud. conducendo un carretto coperto da una tendina bianca e rossa, sostenuta da quattro aste. Sul carretto sono due vasi, così detti stufe, dai guati il venditore ne rileva le formette, ed estraendo da quelle i gelati ti sommitàstra alla gran calca di gente che lo segue; ricevendone il rispettivo prezzo)
Cri. (alla gente) Piano, piano, non v’affollate.
Pul. (situa una sedia vicino al carretto) vi monta sopra, ed invita il pubblico alzando la voce a guisa d’ un ciarlatano) Favorite, signori, favorite; lo sbacehettiamento annevato non è là (indica i posti de’competitori) ma è quà. (indica il carretto) Gelati di prima qualità, un grano: mezzi gelati, un tornese: quarti di gelati treccalli: spozzoliatura di gelati, gratis.
(La gentaglia grida pel giubilo) Eh! eh! (Tutti mangiano gelati entusiasmandosi9 e tra questi segnatamente Porzia Rosina e Catiello)
Gen. Che pposta!
Gio. Nce lhanno fatta!