Paggena:Altavilla - Na cena a la cantina siciliana.djvu/38

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Pul. (avviandoti) Qnacche Metterà che tnm’ba da manna la consegnasse a bnje.

Fili. Dammi la mezza piastra.

Panu. Ah, ah, ah!

Pul. Io po ve do la risposta... (alla soglia della porta d’entrata) Ah briccone!., (per Inveire ’ vien trattemito da Pan.)

Pul. Vuje nce la portate ‘perchè site portato pe sii ccose...

Fil. Ti voglio rompere 11 capo (si svincola e ^seguita Pulcinella che fogge)

Pan. ’QWserena buffai Ali, ah, airi (via appresso)

SCENA vin.

Luigi, Rosi, indi Pangrizio in disparte, poscia ’ Tommaso.

Lui. (comparisce dialogando con Rosa) Vi pare? potrei essere latito ingrato ad abbandonare fa.vostpa coHfrfcrsazfooe? ma nn affare.,

Ros. Cioè, cioè; la nostra conversazione: chi mo de la conversazione? ah? lò boglio sapè da sto mosso a ccerasieìtó? chi mo?

Lui. Che nessihio te senta, voi, voi, bèlla!

Ros. Io! io! (entusiasmandosi) Comi conti, te verna dleereno sacco de cose ma...la soggezio v «e, io s^morfió:,. vatfemie co eche uocchio xnariuolo mme tiene mente.’ ^

Pan. (comparisce) (Ab! ah J àncora córrono le ccerioMnonie.)

Tom. (e. s.)\ L i bi nconferenzia.^)

Ros. Contino mfo, tu non me-viro bene addavero.

Lui. E ne puoi dubitare, Rosina di questo cuore.