SCENA V.
DiflufiiHW) indi due Zerbinotti, poscia It primo Avventore e detti.
Giac. (neir entrare dice tra si) (EccoH; coIni seduto vicino ad Elisa dev’essere flèiìo amante, ho capito.) Signor D. Filinto. ito ISUsa) 9 V0Ce ■ Per farSÌ vedare a<t
Fili. Oli! amabilissimo amico.
Eli. (D. Giaci oto!)
Ros. (Cca pure sto temerario I)
Giac. Siete venuto a cèna?
Fili. Sì; non vi dico onorateci,.perchè...
Giac. Comprendo benissimo, la mia persona reòfl disturbo, è...Ah, ah’ ah! (sardonicamente) Prendete tabacco. (glièV offre)
Fili. Grazie. (ne. prende)
Giac. Permettete,? voglio bere un pò di vino. Pili. Servitevi. r
Gia. (siede vieino ad Anseimo) Cameriere, marsala.
Pul. Subeto... (imbarazzato) Àuh! ccresce la folla. (esegue)
Gas. Eoèo, questa salsa è piccantissima, (presenta una vivanda alla conversazione)
Fili. Sì, 1 fod gustata- e eccellente! (prende tabac’co e seggono)
Ros. (gufandola) Ma è.«forte però, non fa pe mme; io patisco de tosse»