Carl. Perchè?
Ber. Perchè avete donalo il rostro cuore ad noa vilissima serva.
Bar. (e. s.) (Bravo!)
Ber. (e. s.) (Grazie!) (il barone rientra)
Carl. Ma come sapete, to!?..
Ber. Eh l amico mio, al mondo tutto si sa: io conosco che voi amate quella giovane, e vi dico dippià che quanto siete lungo, altrettanto siete animale, perchè la signorina è. invaghita d’ un tal Bernardo>
Carl. Possibile!
Ber. Possibilissimo: a momenti ve lo mostrerò. (chiude la porta ov’ è rinchiuso il Barone, ne toglie la chiave e via per la si~ nistra)
Carl. Che intesi! Lauretta ama un tal Bernardo, ed io... ah I uomo vile! espormi a tanti pericoli per una falsa, per un’iniqua donna!
SCENA IV.
Lachktta, Carminella e detto.
Car. (dalla dritta) Traqe, trase non avè appaura.
Lau. Mia cara Carminella, il nostro scabrosissimo stato merita considerazione.
Car. Ecco cca D. Carlo: nè, D. Cà, cca che se combina? l’ altare me pare mbrogliato: vuje non volite presenta Lauretta a lo padre vuosto, vuje lo jate fujenno; cca de che se tratta?,
Carl. E ardite tuttora mostrarvi con imperterrita fronte ai miei sguardi? la signora Lauretta