Paggena:Altavilla - No duetto sbriogna e no palco arrepezza.djvu/37

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Mae: (con moderato risentimènto) Caro mio Signore, non è giusto il dire che tutte le gióvani usano cochetterie; potreste adattare un’ eccezione.

Don. Oh! V eccezione sarebbe limitatissima.’

Rac. Ma perchè ricorrere a mezzi termini?,.. spiegatevi chiaro...

Don. La spiega è fatta per l’età puerile!

Rac. Ebbene non volete voi? mi spiegherò io io brevi accenti.

Nic. (tra.sè) (Aggio appaura che mme spiego io, e la scena va a ffenì a barrate I)

Rac. Le semplicissime cerimonie fatte a quell’impresario che stamattina si è còmpiachito d’invitarmi ad una scrittura per la novella stagione, capisco molto bene che hanno dato luogo a codeste insipidissime riflessioni. Caro mio, bisogna che vel dica, voi siete un indiscreto, un incivile; per cui siamo sempre al caso di sciogliere qualche parola precedentemente corsa tra noi. 10 non so quanto riguarda la famiglia che vi appartiene; e se per caso la vostra posizione sia simile a. quella di Odoardo, l’amante del dramma di jersera, potete be ne astenervi di venire in casa mia, perchè 11 mio carattere è ben diverso da quello di Lucrezia, la quale praticava civetterie con tutti, lo son figlia di un estinto galantuomo; io per circostanze esercito la comica professione, e credo di essere onorata al pari di qualunque gentildonna.

Nic. (c’ b.) (Tu vi lo diavolo comme se nce mette! mo sferro!),

Don. (umiliante) Piano, mia cara Rachele, voi,..

Rac. Io sono una civetta, e voi siete l’ emporio