Nic. (sottovoce a Pul. \ (No cchjp t Pulieenè, non dicimmo cà tenimmo sore, sino simmo fritte!)
Lau. (a Rin.) Principino, ti presento in costai (indica Pul.) il mio.nuovo maestro di balio, ed in questo (additando NiceforQ) un pot-purè, un mio mastro di chitarra, di violino, di...
Rin. Come, come! una signora della vostra qiiftUtà /prender lezione di chitarra, d| violino! (ih! è un avvilimento....
Nic. (tra sè) (Rina, Rina » e ramo te prode la zella! mo vuò essere sbriognàto!1)
Rin. Sapete che oggi qualunque istrqroenio a abborre, e tutta la melodia si consacca ai pianoforte.
Lau. Oh! oh! che riflessioni originali!..Per questo abbiamo la ^oètr’amk!a>la baronessa Metraglia, che suona al trombone; e Id^conteesiua Fiatolungo che suona il corno, inglese; ed io vpglio imparare il suono dei violino.
Pul. «À voi sta pià bene lo studio del cootrabaaso» perchè fate due istrumenti eguali.
Lau. Come!
Pul. Voglio dire è anche una nevita...
Nic. (con significato è Rin.) Io non so, signor principino, come voi possiate essere contrarip al violino, qualora in Geoova oT Evitaste per mezzo del venditor di pezzette Rinaldo Stocco, avvezzo a menar Bloccate come le sta menando presentemente,..a darvi lesione di tale istrumento.
Rin. (trasè) (M’ ha conosciuto il furfante!)
Lau. Ah! questo c’è?’.(a Nic.) Dunque vi compiacerete di dare anche a lui lezione.
Rin. Oh! no, qo„,nen voglio toccare quest9 tatnitìeDtaccio.