però di ottenere da voi il perdono. Vostro nipote è stato da me quasi insultato, perchè amoreggiava in casa mia con una comica; >
Lau. Cbe f! fa l’ammore co na>comica’..# ne sei certo?..
Nic. Certissimo.
Lau. T’avisse dà sganna...v» sono teàtrraoni? v
Nic. io» primo luògo’un candelotto ben condMfc nato che mi hanno fatto smoccolare; in secondo la presenza di un suoamico,-che’..
Lau. (fuori di sè) (Comica! corpo dell’albero genealogico di tutti i perucconi letterati! comica! e isso mme dice’ che.,.ah! Donati, la tua sentenza è segnata, sì, lo gforo è lo giuro sulla mia vegetabilità l)
Pul. (tra sè) (0 Bicienzo! che ppuozze ì a Àrienze a cearrià discienze!)
Lau. (risolutissima) Bello mio,come ti chiami?
Nic. Niceforo Scmcqua-seiacqua.
Lau. (sottovoce e’con interesse) Oh! Sciacqua-scià, io’ posso fare la tua fortuna, andiamo dentro!.. Voglio parlarti di mio nipote, e tu dovrai fare le miè vendette.. «
Pul. Signò, addò jtfte? la colazione?..
Lau. Aspettaci mangiando cbe ora verremo. (entrano)
Pul. Meglio t so83ulot..oh! ttetilk) mio, pure H’os» se voglio dedicare allA tóemoria del mio veDtricello...Uh! Vicienzo assomma. (prepara il tavolino)