Rac. Ab! no, po; disinvoltura voglio campa cient’ anne.
Rin. Benissimo; il vostro carattere è inapprezzabile 1
Rae. E lo naturale vuosto è gguappo! Nuje* vedile, nuje lutle duje ferriamo na bella coppia e... Rin> No, no, signora, non avanzate le vostre chiose, perchè io ama di restar solo e vivere, replico, nella mia assoluta libertà.
Rac. Fate bene*, fate bene. ( tra sè ) ( lo mo non te nce coglio? la capo mia nterra! )
S C E N A V.
Pulcinella e detti.
Pai. Oh! al vis e volo di questi signori, il medico cerugico, pratica, scorbutico, Pulcinella Cetrulo, dedica il suo majatichissimo parapiglia.
Rac. (a Rin. ) E cchisto è n* auto della nostra opinione. Fazziariello co ttulte, e spasimante co nnisciuno.
Rin. Benissimo. Sempre cosi, sapete. ( a Rac. )
Il signore se è lecito è?..
Rac. HU medico del cavalier Rodrigo. Figuratevi, viaggia e sse lo porla se*npe co isso.
Pul. ll poverino patisce di affetti sterici, può avere una sincope all’ improviso e sse l’allippa.
Rin. Io sono incasinato per la stessa vostra professione; studio la medicina.
Pul. Ah! perciò sentiva un odore di assafetida.
Riti. Un giohno di questi vogliamo, per così dire, impapparci con un discorsa teorico.