Err. ( deciso e con tutta rabbia ) À voi, seguitemi.
Gio. Che cos’è?., chi siete?
Err. Zilto, sottovoce, se siete cavalier d* onore, seguitemi.
Gio. Ma...
Err. La spada è pronta, seguitemi.
Gio. ( tramortito ) Che spada... che dite!.. Err. Non alzate la voce, replico; seguitemi, o vi passo il cuore*
Rin. ) (ritornano dalla dritta e si frappongono) Mac. ) Che cos’ è?#
Rin. Errico?...
Err. Non sento: pria di sposar Clorinda...
Gio. Eh! ( facendo il bravo ) Io non ti temo un fico.
Err. Non alzar la voce: vieni!..
Rin- Errico, diàmine!
Rac• Ma chesto che ssignifica...
Err. Ho il sangue agli occhi, non ascolto chicchessia: se non vieni in questo momento... ( cava lo stocco )
Gio. Lo stocco a \i\eWl
Rin. Via... ( spingendolo )
Err. No, no, cerilo volte no.
Rac. ( tra sè ) v( No finto svenimento po distogliere st’ appiccico. ) Fermateve... aspettate... ah! ah! no poco d’ acqua... mo moro! ( abbandonandosi stilla sedia )
Rin. ( fuori di sè ) Uh!... D.R Rachele... D.a Rachele... ma caspita! signori miei, qui si com promette, la vita d* una ragazza!.. [àd Err.) Allons!. fuori.
Err. ( uscendo ) Uomo da niente t vigliacco, imbecille! ( via per la porta di strada )