ATTO QUARTO
Camera siccome negli atti precedenti.
SCENA I.
Rachele, indi Rinaldino ed Anselmo nello stato di prima.
Rac* Evviva, evviva véramente D. Rinaldino!
’ non Io credeva afecossì affezionato: chelF azione cbe ha fatto d% abbraccia io padre ncbillo stato de miseria, m’ è’ arrivato a lo core, è lo stimo e lo voglio bene cchiù Ae ll’ uocchie mieje. Uh! eccolo cca! ( il suddetta rendesi visibile dalla par la di mezzo col suo genitore )
Rin. Scusate, signorina, se mi prendo la libertà di presentarvi questo, mio cordialissimo straccione.
Rac. ( cortesemente } Che ncià cche ffa I la persona scja ci da lo slesso piacere della persona vostra. Accomodatevi, accomodatevi.
Ans. Io non sono meritevole di tant’onore*
Rac. Voi siete degno di tutto il mio rispetto ed ascrivo a somma stima il baciarvi mille vote la mano.
Rin. Io resto sorpreso! e voi?..
Rac* Caro mio, le persone anziatìe meritano rK giiardo, e poi... e poi, capite? si rispetta il cane pel padrone.
Ans. ( guarda lepidamente entrambi e poi dice tra sè ) (Va trova chi sarrà lo cane cca mmiezo! )