Pul. ( commosso ) Bene! Qual compassionevole sintomo è nel centro delle tue catapecchie! ebbiva!!!
Teo. (sorpreso dice tra sè) ( Mio nipote cosi
6rato, ed un figlio... oh inganno! )
Rinaldi, agge pacienza, no vaso te 1’ aggio da dà eo ttuuo lo dorè!
Err. Oh Dio! qual confusione! ( entra fuori di
• sè per f interno )
Pan. ( notando lo sbalordimento cP Errico )
D. Erri, D. Erri aspettate... chillo mo 1’ afferra na sìncope... professò! ( a Pul, )
Pul■ Dategli no perettiello’di liguore antonino.
Ciò. Errico mio! ( entra appresso di Pan. )
Rac. Quanta combinaziuoe! ( via appresso )
Teo. (si reca innanzi,e dice a Pul.) A voi,entrate dentro ed assicuratevi se sia partito Errico.
Pul. Che nce volite dà no sesto eletto?...
Teo. Entrate, replico.
Pul. Mo ve servo: s’ è nfocato Casamia. ( entra a dritta}
Teo. ( a Rin. eh’ e concentrato ) Signore, calmate il vostro dolore. ( sempre alterando la sua voce )
Rin. Avete voi recala la nuova della morte di mio zio?
Teo. Sì, tranquillatevi però, avete. perduto ua persecutore.
Rin. V obbligo mio era di rispettarlo qual germano del mio genitore.
Teo. Non v’ha dubbio,ma non v’ha mai soccorso!..
Rin. L.’ interesse non deve anteponi alla legge di natura; era mio zio, e bttsta ciò per rendere adorabile anche la sua memoria.
Teo. ( con piena emozione si toglie rapidamente i bqffi ed a bassa vgce gli dice ) Tenero nipote stringimi al seno.