Gio. ( c. s. ) ( Io aggio rialato tant’ oro I io non tenco no rano pe mme nl accatta no sicarro!... Pulicenè?.. )
Pul. ( Nescio mihi totum. )
(il tertio si presenta alla porta cT entrata dirigendosi a Pan.) Signò,è arrivato lo conte Mèuza, padre de lo cavaliere, e la zia soja la duchessa Matrice.
Pan. Uh! che onori! favorite, favorite, (si reca fuori perriceverli )
Gio. (Misericordia! e echi so cchiste?Pulicéaè, mo simmo accise!)
Pùl. ( Tifai libi, non mibi mibi. )
SCÈNA ULTIMA.
Pangrazio introduce Anselmo vestito decèntemente,, Marianna similmente con coppellino ec., indi Servo, Teopilo, e Notaro.
Pan. Favorite.
Ans. ( incontrando Gio. ) Figlio mio d’ oro.
Gio. ( Lo patrone de fora vivo!!! )
Mar. (c.s) Nipote mio de zuccaro!
Gio. (Marianna, cognatema! Che cchiappo ncanna!)
Err. ( ira sè ) (Zio’ Anselmo padre a colui! che enigma! )
Ans. È accossì, figlio mio, non abbracce a ppapà?
Gio. ( avvicinandosi gli dice sottovoce ) (Signò, pe ccarità!.,)
Ans. (c. s.) ( Te voglio dà na pignasecca ncopp’ a n’ uoccbio! ) ( con mentita gioia ) Fi* glio mio caro, caro, ecco qua, abbraccia pure tua zia.
Gio. ( c. s. ) ( Mariaona, cognata mia... zitto.)