Che ommo Allégri, «ho ornarti allegro! ( entra. ).
Ann. ( a Lite. ). Spiate seteoi** tfhrà- persona.
( scrive frettolosamente ) lue. Rosina mia, noti sto nè ncielo, e nnè nterrV! Hot. Coraggio Perzechella: se tratta & cagnà stato, vaco dinto pe ppiglià no fazzolefltone e Afa no fancottietlo. ( entra ) •"*
Lue. Ma io voglio feéntì che serfrite a Francisco mio. k ’•
Ann: Sì, ecco fatto. legge ) t Francesco: la tua « Lucretia è panhri con noi per Bisceglie in « unione aftohe di Resina; se t’è cara là sua ». persona,se ait)i di esserle sposo, portati c subito In Bisceglie allafocanda dellaRosa, ( colà ci troverai. Non posso dirti altro; c si tratta d’una gran fortuna spettante alfa < prossima tua eoasortè, e l’ indugiare por • t r Mlttobe jÉotkblHasitiHr danno. Vieni e tutto c saprai. T’impongo di non far parola eoa « nettanoAl quanto ho scritto, e credimi it « tuolstaiMfisaiao-amico Annuale.- Ale. Ho capito tutto; pensar da maestro, ev+iya! Rot. ( cm ùnòito )EcoomeccaAm. Steoo piegato il foglio. \1à resta sui lavoUn»} ■■■ • - •" ’ " •
SC E N A IX. ’ *
Pulcinella, poi Cuosemo, ftUauinu, Mkxechklla.NiQouà, Luigi, flocco, invitati dtlfis tesso ceto, e musici di strada; quindi Francesco, ed in ultittlb Toxbimo. ‘
Pul. Prksto, prieeto: si volite parimi skaoa» leste. Am. Pàlli confutatispropoaiih aodUreol (a^Loc^y