/guardando con trasporto Rosina ) Quan to sei vaga, qnanto sei graziosa!
Ros. Accuoncio • saputiello mio!
Pul.. ( inebriandosi) Bene * bene, bene! che belle lezione, che belle leziune! lassa vedè a mme mo... (per contraffare Annidale )
Ann. ( scostandolo ) Oh! oh! non conviene.
At/. ( fra se) ( Ave ragione; io aggio fatto sempe
lo scornuso, ma quanno me fai sposo stasera, He diciarraggio tutto chelio che ttenco dinto a lo core mio!)
SCENA II.
Alxssio premuroso e detti.
Ale. Presto, presto, Annibale: all’esecuzione. Gli abiti sono preparali, e tutto è all* ordine.
Ann. Pulcinella, ciò che ti prego, d* essere vieppiù zelante...la tua fisonomia dovrà incutere soggezione; voglio un deciso sussiego, un aria grave, in somma dovrai formalmente rappresentare un medico* anzi, per maggiormente illudere quei balordi, potrai servirti delle frasi del Lazio.
Pul. Pe ffrase de lazzaro las&a fa a mme.
Ros. Lazzaro! D. Annibaie dice nasi del Sazio.
Ptll. Tu qua sazio e ddiuno!..
Ale. Lazio, lazio, ossia lingua latina: ecco, nel presentarti dirai: Ars long vita brevis.
Pul. Comme? Mars long...
Ann. Ars, ars longa.
fios. Haje capito? Tariia longa...
Pul* E lo vommero curto! Rosi, comme si pproprio tarzia!