Men. (<?.*.)Canzogna
Car. (a Giu. ) Ma intanto che si risolve?
Giu. Io che t’aggio da dicere? la situazione mia èntruppecósella; io non m’abbusco niente, sto sbattuto!
Man. Sto sbattuto! — parola osata da diversi tortanelltfri miei acconti.
Car. Io sono fornita d’un vistoso corredo, ed oltre pòi ho presso di me un capitale di tre mila ducati, per conseguenza potresti col tuo ingegno metterli in commercio...
Giu. Pe cchesto lo guadagno sarria sicuro; ma tutto sta a ffarse lo sposalizio: mammà è ostinatissima, e la cosa è ttanto difficile a succedere quanto*..
Car. Lo credo benissimo, come potrà piegarsi a mio favore quella stregaccia di tua madre?
Giu. Oh! oh! stregaccia mo!., agge pacienza, non sta bene...
Car. Vorresti anche difenderla?
Giu. Caroli, chello che te prego non m* offetìnere a mmammàr'si voli mmo essere amice, de mammà non ne parlammo; e tt’haje da mettere ncapojca si succede lo matrimmonio,haje da stimà primma a essa e ppò a mme.
Car. (ironicamente) Ben detto: voglio ogni mattino presentarmi al suo letto col cioccolatte!.Oh! signor mio, si faccia il bel contò, che succedendo questo legame, dovrà dare un eterno addio pila signora madre.
Giu. Che, che, che! mamma mia si dovrà visitare ogni giorno dal suo amato figlio.
Car. Siete in errore caro mio: anzi viceversa, io bramo che tutt’i parenti debbano esser dimenticati dal nostro cuore.
Giu. Ed io bramo che cchi m’ha puosto a lo munno, ba dda essere coltivata, assistita, onorata.