— 55 — tip. Pe fortuna niente.
Car. (amorosissima) Dunque posso io aspirare alla mano di quest* adorabile ninfa?
Eiis, Come! (con sorpresa di gioia)
Rip. (sottovoce ad Elìsa j (Mo m’afferra na chèlleta pe la consolazione!)
Car. Non volete?
Rip, Che ddicite, io 90 ccooteqta, ed essa è contentissima 1
- SCENA IH.
Giulio » quindi Nàzàrio e delti.
Giu. (dall' appartamento dice tra sè) (Chisto sarrà lo forastiero comme m’ ha ditto D. Nazàrio.)
Eli. Amatissimo signore» volete onorarci sopra?
Car. Anima dell’ anima mia! per ora non £osso..
Giu. (c. s,)(— Anima dell’ anima mia! — auto che affittà la casa, Chisto sarrà venuto pe ffa lo redicolo co ssorema 1) (si reca innanzi con occhio minaccevole) Ne* mammàche cosa brama questo signorino?
Rip. (con tuono autorevole) Guè, guè: non accommenzà sa?... (parla sottovoce a Carolina)
Men. (sottovoce a Giulio) Vi ca chesta èD."
Carolina travestala.)
Giu. (con eccessiva sorpresa) (Che!!! s’è ttravestuta accossì?...)
Men. (P’ esserve mogliera e ffa una famiglia co mmammà vosta.)
Car. (a Rip.') Palesategli la mia intenzione.
(comparisce Nazario)
Rip. Insomma la verità è echesta: sto signorino, se vò sposa subito ad Elisa.