Naz. Sposalizio! (recandosi innanzi) ecco il faccendiere io simili occasioni.
Giu. E non mi dite niente d’un piacere cosi eccessivo? quanf onore, quant’ onore! mi do gloria dunque di badarvi la mano.(nelteseguire le dice sottovoce) (Carolina mia, aggio ntiso tutto, e tte ne resto obbligato!) (a Rip.) Cl)e ottimo soggetto, che brava persona! ma una cosa desidero, che sto matrimonio se facesse subito subito.
Rip. Si, sì: li ccosé alluongonoo me caffecitano.
Men. Vuje lo mmitate a mmaccarune: sto signore è sàulo, se chiamma Monzù Cric-crocc — non dipende da nisciuno, è nnegoziante, ed é ppadrone de 70miiia ducate.
Rip. (Nèspola!)
filis. (Che cconsolazione!)
Naz. (70 mila ducati! bacerò le sue piante.)
Men. Onne porsi sta sera se potarria...
Car. Precisamente così: ecco come si fa, Menicbiello, conducetevi da tutt’imiei amici, dite loro che questa sera. qui succederà il mio matrimonio, per cui bramo 1' onore di loro presenza. Intanto io vado per... a proposito, il prezzo delle stanze pél mio corrispondente?
Rip. Sei ducati al mese.
Car. Eccovi in oro l'anticipazione dell* intero anno. (consegnandole una borsa)
Rip. (Oro!)
Naz. (Son fuor di me!)
Car. Io vado...
Elis. E quando ritornerete?
Cari Subito, subito. Additi me mon cor! (le bacia la mano, lo stessa pratica con Riparata evia)