Naz. Tortanelli! ditemi questi tortanelli sono forse quelli?..
Pan. Che pporta cca Menechiello, chillo brav’ ommo...
Naz. (tra sè) (Menicbiello che mi ha tanto insultato e protetto da questa famiglia! ora è il tempo della mia vendetta.) Si, vantate, vantate puro questo tal Menichiello... ed egli appunto con i suoi tortanelli ha cagionato il disordine nei visceri di vostro nipote Errico.
Pan. (intimorito) D. Nazà, tu che dice! ll* aggio mangiato io pure.
Pul. E io cchiù dell'aute.
Naz* Avete fptto una bella cosa! Alle corte, quel Menicbiello è stato prezzolato per far morire il ragazzo.
Pan. E cco lo ragazzo nuje pure, lo ssiente sì o no?
Pul. Ma comme mmalora ha fatto?
Naz. I tortanelli somministrati al ragazzo...
Pan. £d a noi altri, lo ssiente?
Naz. Già, già: oltre del solito condimento...
Pul. De cìcole, caso e nzogna?..
Naz. Già, già, li ha impastati con alcune droghe polverizzate che sono micidialissime; acciò mangiandoli ogni giorno, a gradi a gradi v'avessero cagionato un riscaldamento aglintestini,che rendendosi incurabile senza dubbio vi avrebbe menati alla tomba.
Pul. Menati alla tromba! pe ccarità, no remmedio pe stutà sto riscaldamento!
Naz. Ora... ora vado io dallo speziale e vi porterò un calmante. (tra sè) (Corro a prender deiracqua fresca: ecco la vendetta d’un professore oltraggiato!) (via frettoloso)
Pan. (quasi senza fiato) Pulicenè?.
Pul. D. Pangrà?