Naz. Io non batto niente., m’bai pre... preso per ubbriaco,i. (il garzone ride> tu mi burli?.. ora metto qni ia' tor... tortiera e ti pre... prendo a schiaffi. (nel porre la tortiera tuir orlo della cisterna cade F oggetto e colpisce Meni, eh' è nel fondo)
Men. (grida j Ah!..
Gar. uh bonora! gente abbascio a la cesterna! (s' affaccia) Chi è? (Menicfutllo seguita a lamentarsi)
Gar. Tirammo la fune. (eseguono e Romualdo in questo mentre comparisce)
'Mota. Statere bonora! vuje che ffacite? (sale MenicMello con un fazzoletto in testa e lutto insanguinato per F oggetto che lo ha colpito: la sua Jtsonomia è orribile; per cui il Garzone e Nazario s'intimoriscono gridando) Lo spirito!
Rom. To tiene lo cascettino! (si slancia per. toglier toggetto dalle mani di Men. ma que> sfultimo coraggiosamente salta sul terreno, slancia colpi di bastoni a tutti che fuggono spaventati, e quindi animandosi soggiunge /Lo cascettino è ddinto a li mmanè meje! mo pe tutte vuje - ante vaco a mpastà n'auto tortaaiellol (via)
Fine dell'atto terzo.