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Ann. Sbrevugnatune, ibrertignatane!
Pul. (recandosi innanzi) Moglie n’ alluctà e ppenia che siamo in causa caforehiabitaini.
Ans. (a Giorgio) Dunque voi siete i malfattóri?
Gior. No momento, signò, io aggio fatto de tutto pe ffarve ave dinto a li menane lo mariuolo matricolato, e ssapite addò se trova? dinto a sta cammera. (apre l’uteio e chiama Leontino) Campa, jesce cca flora.
Leo. (di dentro con tuono scherzevole) Un momento: è in disordine la mia toletta, lasciate che mi componga.
Ans. (fuori di si) Che sode è cchesta!
Leo. Ècco che... (nel rendersi visibile s’incontra con Aneti, e restano entrambi sorpresi)
Ans. Tu!!!
Leo. Mio padre 11.l’
Tutti. Padre!! I
Leo. (si’ ritolse veementemente e soggiunge eòa pieno giubilo) Cielo ti ringrazio! in che bel punto riveggo il mio genitore!
Ans. In che bel punto I to chiami bel pùnto... atgassino, «forcato! Vedi a che ti ha ridotto la tua disubbidienza... comè! figgerti maestro di ballo, e perebe? per rubarli la dote di questa ragazza.
Leo. (con disinvoltura) Ah, ah, ah! rabarmi la dote!.. il figlio di D. Aniehno Raganelli rubar# I I’ educatione datagli da suo padre poteva indurlo a rubare 1.. vedete sè è cosa da pensarsi soltanto
Ans. E come: non è vero?
Pul. (con tuono) Signore, vi prego... non intaccate la nostra ripetizione.
Ann. Sbrevugoatuoe, sbrevugnatune!
Pul. Mogliè., cca non ce vo l’uscita di clarinetto,