Cic. Sta saglienno... sta saglienno...
Ces. Lui sè va...
Luis E tu ?
Ces. Me tremmano e1 gamme.
Scena 3.* Ida e detti.
Cic. Signori, favorite...
Ida {sulla porta) Cesari...
Ces. (ahandosi e tendendole le braccia con grido de V anima) Ida mia! (s’abbracciano strettamente. Il silenzio incombente è interrotto solo dallo schiocco dei baci c da un singhiozzare di gioia).
Ida, 22 anni, smilza, elegante, semplice: un pochino nervosa, parla a piccoli scatti.
Ida (staccandosi da lui che siede) Brutto I Bella cosa !
Bella cosa! Pecchè nun si venuto "a stazione?
C*s. (allegro, spigliato. tendendo verso lei la faccia, con tuono affettuosissimo. quasi a bassa voce) Pe’ te . fa arraggià... arraggia... arraggia...
Ida (baciandolo forte). Antipatico! (a Luis.) Oh buongiorno Luisè, cornine stai ?
Luis. Bene, e tu ?
Ida. Bene, grazie.
Ces. E chillo scarrafone ’e mariteto ? Chillo searrafonciello e figlieto?
Jdn Guè ! (dandogli col ventaglio sulle mani). Non tauta confidenza ! E viva a isso ! stanno buone...
buoue... a’ faccia toia (con mobilità). E tu Ciccl, comme staie ?
Cic. (commosso). Bene... grazie...
Ida Bene... grazie... che è nun simmo cchiiì amice ?
Cic. No... (vivamente) Io so’ sempe ’0 stesso io.-.
Ida (scuote -a testolina come per cacciare un cattivo ricordo). E tu. Cesari... francamente... come mi trovi, ah ? E franchezza guè... nun fa comm ’o solito 1 (/