E la prefazione venne, dopo qualche tempo, quando più non la speravo. La trovai già composta nel Don Marzio, dove allora ero redattore, e dove i miei colleghi vollero farmi una graditissima sorpresa.
Eugenio Sacerdoti, direttore allora del surriferito giornale ed amicissimo del Carducci, la fece precedere dalle seguenti parole:
« L’amico e collega Giovanni Capurro ha compiuto un tentativo assai ardito, componendo le sue napoletane Carduccianelle, sul metro e alla maniera delle Odi barbare di Giosuè Carducci.
« Quanto studio e quanta fatica sia costato al mio modesto ed operoso amico, sappiamo noi tutti del Don Marzio. Ma la sua fatica ha ottenuto un premio superbo: il Carducci, buono quanto grande, gli ha scritto questa lettera che io sono orgoglioso di pubblicare ».
Le mie Carduccianelle furono dunque pubblicate ed inviate pel primo al mio Massimo prefatore, ma otto anni dopo mi pervenne la seguente cartolina:
Bologna 1° nov. 1901
« Caro Signore
Avrei bisogno del suo opuscolo « Carduccianelle » versi con lettera di Giosuè Carducci.
Sarebbe ella tanto buono dà farmene tenere una copia?
Giosue Carducci
E subito dopo l’invio di due copie, l’una della prima, l’altra della seconda edizione, ebbi un’altra