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Circo equestre Sgueglia


di riflessione…». (Con passione) E te pare ca te pozzo abbanduna’? Te pienze[1] ca pecche songo ’nzurato, mme faccio passa’ ’o capriccio e torno da mia moglie? No; quella è morta pe’ mme!

Nicolina (avvinta, si stringe a Roberto, lo bacia di scatto ed esce per il fondo. Pausa).

Samuele (entra, precedendo una guardia municipale: un uomo di mezza età, triste e malandato in salute. Come continuando un discorso) — Ma venite a vedere…

La guardia — Che devo vedere?

Roberto (verso Samuele) — Fallo entrare… così si rende conto… (Esce).

Samuele (alla guardia) — Favorite[2].

La guardia (osserva l’ambiente con viva curiosità).

Samuele — Vi pare che io, oggi, domenica, dopo di aver fatto dieci o dodici spettacoli, invece di buttarmi a terra come uno straccio, faccio la nottata per smontare il circo? Domani, poi, ci dobbiamo mettere in cammino, per vedere dove ci dobbiamo accampare… E quanno me reposo? Quanno moro[3]?

La guardia (impassibile) — Io sono un esecutore di ordini! (Impazientito) Ah! (Come ripetendo una lezione a memoria) Domani, alle otto precise, debbo trovare tutto smontato.

Samuele (fa un comico segno di no, con la testa) — Voi, domani alle otto, troverete smontato solo a me! ’O resto come sta, così rimane.

La guardia (un po’ interdetta) — Ma cercate di trovare almeno uno che vi sostituisca in questa fatica…

Samuele (con intenzione, rivolgendo il pensiero all’amante di sua moglie che è la sua ossessione) — L’ho trovato un tale che mi sostituisce… Ma non in questa… in altre fatiche…

La guardia — E si: perché non è giusto che dovete fare tutto voi!

Samuele (sorpreso e con amara ironia) — È ove’[4]? Facciamo a turno.

La guardia — Giusto. Uno monta… (Allude naturalmente al circo).

Samuele — …E l’altro smonta! (Sogghigna all’involontario ed atroce lazzo della guardia) Jh comme trase a tiempo[5], sah! (Pausa).

La guardia — Voi, qui, siete una sola famiglia, eh?

Samuele — Prima, no. Adesso, pare di si. Chisà a che grado ’e parentela simmo arrivate!

La guardia — Come sarebbe a dire?

Samuele — …Vivendo da tanto tempo assieme… si finisce sempre col diventare una sola famiglia.

La guardia — Ah, ecco… (Si aggrappa agli anelli che pendono dal soffitto e tenta di provarsi i muscoli, facendo sforzi inutili).

Samuele (stando soprapensiero non s’è accorto di nulla; si rivolge alla guardia con l’aria di

  1. Te pienze: pensi.
  2. Favorite: fatemi la cortesia (di entrare).
  3. moro: muoio.
  4. È ove’?: è vero?
  5. trase a tiempo: entra a tempo (interviene al momento giusto).