Rus. Ma, mio eterno, programmaticon coutradittore la coltellata l’ho avuta io o Lei?
P. M. L’ha avuta la società.
Rus. E vuol dire che so l’è meritata la società. Dunque, cado a terra. L’Esposito mi toglie il portafogli: prende le suo 20 lire e via. Dopo una mezz’ora la società di cui parla l’on. P. M. mi manda a raccogliere sulla via da un suo rappresentante sotto abito di agente dell’ordine.
P. M. Ed era svenuto, dissanguato, moribondo…
Rus. Morto! Oh Dio non esageriamo… (ai giurati). E qui è tutto.
1° Giur. Povero Commendatore… (scuote il capo, parla sottovoce ai 2° giurato ohe la scuote a sua volta. Il movimento si ripete e si propaga sino al 6° giurato).
Pres. Grazie Commendatore (all’usciere). Chiamate il teste Ranucci.
Usc. (sull’uscio del fondo a sinistra onde escono i testi) Ranucci Astrubale…
SCENA TERZA
Asdrubale Ranucci e detti
Asd. (d. d.). Presente (fuori). Presente.
Pres. Vi chiamate?
Asd. Ranucci Astrubale, fu Rocco, di anni 60, vedovo senza prole, da Napoli, già flebotomo, ora portiere.
Pres. Bravo! Siete parante dell’imputato?
Asd. (con gravità) No, Eccellenza.
Pres. Dite appresso a me: Giuro..
Asd. (con contegno) So. So, Eccellenza. Giuro di dire la verità, tutta la verità, niente altro che la verità.
Pres. Sedete e raccontate ai signori giurati quello che sapete.
Avv. dif. Eccellenza, il fatto inoontrovortibile è tale che non ha consentito ad un difensore di ufficio una larga scelta di mezzi atti a provare la verità. I testi, quindi, non sono chiamati a deporre sul fatto in se stesso ma sulla petizione speciale della informità parziale di mente del giudicando, risul-