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Un competente paneone di castagno, con stipo al di sotto.

Diverse scudelle di creta, ed altri vasi simili.

Una dozzina almeno di antesini.

Due dozzine di mappine.

Quattro mensaletti di canape a due tele, di palmi otto.

Quattro asciugatoje, ovvero così dette tovaglie.

Otto tovaglioli a peparello.

Finalmente vi necessiterebbe pur anco nella cucina una stufa per conservarci tutti quei piatti, che debbonsi servir caldi, e che nella circostanza di un pranzo, o cena si debbono anticipare.

Questa dev’essere a forma d’uno stipo, dell’altezza di palmi sei almeno, larga palmi tre, e mezzo, e di fondo palmi tre. Per farla più solida si dovrebbe fare di mattoni, con la controfodera simile, e che fra queste due telature di mattoni siavi un eguale vuoto, di un palmo, o poco più, da potersici adattare delle fornacette di ferro per i carboni, le quali ci si dovrebbero introdurre per tre porticine, dalla parte di terra cioè,una alle spalle, e due ai laterali, e queste ben chiuse con lamina di ferro. In questo modo l’azione calorica agirebbe per tutta la stufa, la quale nella parte superiore dev’essere anche ben chiusa: nel suo inferno poi vi debbon’essere diverse scanzie, sopra delle quali vi si possano situare tutti quei piatti, che debbonsi servir caldi; e con la sua porta al davanti ben condizionata, onde l’aria vi penetri quanto meno sia possibile.

Potrebbesi fare ancora di legno, per essere più economica, ma in certo modo pericolosa; cioè, formare uno stipo della descritta dimensione, e sul piano al disotto farci una fornacetta di ferro a for-